Trippa, che passione!

La trippa è uno degli alimenti più popolari della cucina italiana, da tempo piatto forte delle osterie di molte regioni d’Italia come Marche, Lazio, Toscana, Veneto e Lombardia e spesso cucinato anche a casa come piatto della tradizione.

Come non conoscerla? Come non amarla?

La trippa è tra le specialità più gustose e antiche della storia gastronomica italiana. Un piatto povero, ma con una tradizione secolare che, seppur con diverse ricette, unisce tutta Italia.

Che cos’è la trippa?

Quando parliamo di Trippa ci riferiamo al quinto quarto del bovino: la parte meno pregiata dell’animale. La trippa nello specifico si ricava dalla pancia, viene tagliata tradizionalmente a strisce e cotta a seconda delle differenti ricette regionali.

La storia della trippa

Risalente persino ai tempi degli antichi greci e romani, questo piatto è sempre stato presente nella cucina popolare italiana. Nel medioevo veniva preparato dalla classe meno abbiente, che cercava di recuperare “ogni parte dell’animale”, secondo la filosofia dell’economia circolare.

Nel Quattrocento era un piatto molto povero a base di frattaglie e aromi. Solo con il passare del tempo questo piatto si è via via arricchito e diversificato a seconda delle regioni.

Oltre alle conosciute trippe alla marchigiana e alla toscana, possiamo infatti citare la “Busecca” o trippa alla milanese – consumata con fagioli, pomodori, carote e sedano la sera della Vigilia di Natale; la classica trippa alla romana – tradizionalmente mangiata il sabato e cucinata con pomodoro, mentuccia fresca e pecorino romano grattugiato; la “zuppa ‘e carnacotta” – con pane raffermo, pepe e parmigiano.

Caratteristiche della trippa

Sfatiamo subito un mito: la trippa non è un alimento grasso.

Al contrario, parliamo di un taglio di carne magro, con solo 4% di grassi, ricco di proteine (18%) e di vitamine del gruppo B. La sua “risaputa” difficoltà di digestione è riconducibile non al taglio in sé, bensì ai condimenti e le spezie usati per cucinarla ed accompagnarla.

Come detto sopra, si ricava dalla pancia del bovino, più specificatamente dai tre prestomaci: il rumine, il reticolo e l’omaso. Spesso si usa anche la prima parte dell’intestino tenue – l’abomaso: lo stomaco vero e proprio del bovino.

Come prepararla

Solitamente la trippa si trova tagliata a fette, sbiancata e pulita. Ma, prima di cuocerla secondo ricetta, ti consigliamo di lasciarla a bagno per almeno mezz’ora con del limone, sciacquarla con acqua corrente, bollirla e infine risciacquarla ancora in acqua fredda diverse volte.

Qualora non sia ancora tagliata, ti consigliamo anche di tagliare la trippa dopo la bollitura, per abbreviare notevolmente il tempo di cottura.

Se non hai tempo di preparare questo gustoso piatto a casa, puoi trovarla già pronta ogni mercoledì al nostro store, nella classica ricetta della trippa alla romana ad un prezzo veramente eccezionale.

 

Tu hai mai cucinato il gustoso piatto della trippa? Quale ricetta segui? 

Scrivicelo nei commenti.

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